Il fabbisogno di acqua giornaliero e cosa provoca bere più acqua del necessario
L’acqua è alimento più importante della nostra alimentazione e apporta differenti benefici all’organismo. Ma quanta acqua è necessario bere al giorno? Bere tanta acqua fa bene? Scopriamo insieme qual è il fabbisogno giornaliero di acqua per il nostro corpo e cosa accade all’organismo se ne assumiamo più del dovuto.
Acqua, la migliore amica per il benessere
Tutti sappiamo che l’acqua è il componente più presente nel corpo umano, circa il 70%, per questo l’idratazione è importantissima e non va per nessun motivo sottovalutata.
Quanta acqua bere al giorno?
Ogni uomo ha bisogno di un determinato quantitativo d’acqua a seconda di quanta ne ha persa: mediamente ognuno di noi perde 600-1000 ml di acqua (in base alla temperatura, infatti d’estate è necessario bere molta più acqua) attraverso sudore o vapore acqueo durante la respirazione e deve assolutamente recuperarlo per poter mantenere stabile l’equilibrio idrico dell’organismo.
Il fabbisogno di acqua giornaliero medio di un uomo è 1,5 – 2 litri, quantitativo che cambia a seconda che vi siano patologie specifiche o che il soggetto sia in dolce attesa (in gravidanza il fabbisogno di acqua aumenta esponenzialmente).
L’acqua utile a soddisfare questo fabbisogno è reperibile in diversi modi:
- Alimentazione (frutta e ortaggi, soprattutto);
- Acqua o qualsiasi tipo di bevanda.
Le acque che ogni giorno possiamo bere e che troviamo in commercio sono diverse una dall’altra a causa del quantitativo di minerali al loro interno chiamato residuo fisso.
A seconda del residuo fisso, l’acqua è classificata in:
- Acqua minimamente mineralizzata (residuo fisso inferiore a 50mg/l), definita in acqua leggera poiché contenente un quantitativo bassissimo di sali minerali;
- Acqua oligominerale (residuo fisso non superiore a 500 mg/l), un’acqua iposodica, con un buon contenuto di calcio e può essere assunta quotidianamente;
- Acqua minerale (residuo fisso tra 500 e 1500 mg/l) con un alto contenuto di minerali, raccomandabile solo in presenza di determinate patologie mediche.
Qualunque sia l’acqua che abbiamo scelto o che ci sia stata indicata dal medico, l’importante rimane bilanciare l’idratazione del corpo e far sì che rimanga costante.
Benefici dell’acqua ma non bisogna esagerare!
Perché l’acqua è così importante per il nostro corpo?
L’acqua interviene e partecipa a moltissimi meccanismi fondamentali nell’organismo come mantenere costante il volume del sangue, eliminare le scorie in eccesso, regolarizzare l’attività intestinale attraverso il bicarbonato contenuto al suo interno e reintegrare i sali minerali persi durante l’attività fisica.
Proprio gli sportivi, con la necessità di dover recuperare sali e rigenerarsi, molto spesso abusano dell’acqua bevendone più del necessario: bisogna sfatare i falsi miti secondo cui più acqua si beve, maggiore è il giovamento. Il nostro corpo, come detto in precedenza, ha bisogno di un preciso quantitativo di acqua che non va superato.
Il meccanismo della sete parte da cervello: quando il processo di disidratazione del corpo comincia scendendo dell’1-2%, un gruppo di cellule specifiche presenti nell’ipotalamo riorganizza i segnali inviati al cervello dai vari organi e tessuti e li trasforma in sete, spingendoci appunto ad assumere acqua.
Data questa serie di meccanismi ben precisi e stabiliti, risulta errato e assai sconsigliato assumere più acqua del necessario. Bere oltre 4 litri di acqua al giorno potrebbe avere conseguenze gravi, si potrebbe incorrere in un’iperidratazione, una sorta di intossicazione da acqua che provoca un abbassamento dei livelli di sodio nel sangue, causando un disturbo elettrolitico chiamato iponatriemia o iposodiemia.
L’iposodiemia o iponatriemia colpisce prima di tutto il cervello che potrebbe iniziare a gonfiarsi quando l’acqua passa dal flusso sanguigno alle cellule del cervello stesso causando forte confusione, nausea, vomito, rallentamento e abbassamento di pressione.
Il rigonfiamento del cervello e le conseguenze fatali dell’iposodiemia o iponotriemia sono molto rare, colpiscono soprattutto i maratoneti, magari fuori allenamento ed evidentemente sottoposti ad una maggiore fatica e ad un’attività fisica prolungata. Tuttavia gli esperti americani hanno calcolato circa mezza dozzina di casi di morte di intossicazione da acqua su 4 milioni di atleti.
La soluzione per evitare qualsiasi tipo di problematica inerente all’iponotriemia è assumere sali minerali e in particolare sodio durante l’attività fisica, riducendo il rischio di intossicazione da acqua, inoltre sarebbe consigliato chiedere aiuto ad un medico il quale potrebbe calcolare di quanta acqua si ha bisogno durante lo sport senza doverne bere tantissima, per la fatica che sopraggiunge, rischiando le conseguenze sopra elencate.
Ricordiamo quindi che per stare bene e per far sì che il nostro corpo sia sempre idratato, non è necessario bere o assumere attraverso cibi grandi quantità di acqua, ma solo ed esclusivamente quanto il nostro fabbisogno richiede: in media 1,5- 2 litri al giorno di un’acqua che abbia il giusto quantitativo di Sali minerali, come Acqua Amata, un’oligominerale con un buon quantitativo di calcio e bicarbonato, prendendo sempre in considerazione, se si svolge un’intensa attività sportiva, bisogna assumere acqua prima, durante e dopo lo sport.
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