Il lungo viaggio di Acqua Amata, dove sgorga e come viene imbottigliata
Quante volte vi siete posti domande come: “Da dove viene l’acqua che beviamo?” oppure “Cosa accade all’acqua prima di essere imbottigliata?” senza ricevere risposta? Per questo oggi parleremo del ciclo di produzione dell’acqua potabile, del lungo viaggio che l’acqua fa dalla sorgente alla tavola per chiarire e darvi più informazioni su un processo importante sottoposto a rigidi controlli. Vediamo perché.
Acqua minerale in commercio, conosciamola meglio
L’acqua potabile in bottiglia, definita acqua minerale dopo il decreto legge 176 dell’8 ottobre 2011 che legifera sull’utilizzo delle acque minerali e sul commercio delle stesse, è uno dei prodotti più esportati dall’Italia: si calcolano all’incirca 1,3 miliardi di litri esportati, al secondo posto in Europa dopo la Francia e al terzo posto nel mondo dopo Messico e Thailandia.
I dati, inoltre, riportano un consumo di acqua minerale annuo pro capite di circa 206 litri, nettamente triplicato dalla fine degli anni ’80.
Ma da dove provengono questi 206 litri di acqua minerale che ogni anno ognuno di noi beve? O meglio, qual è il ciclo di produzione dell’acqua potabile dalla sorgente all’imbottigliamento?
Vediamolo insieme.
Produzione dell’acqua potabile: le fasi
L’acqua in bottiglia che tutti i giorni bevete durante e fuori dai pasti, prima di essere da voi acquistata, ha compiuto un viaggio lunghissimo: dalla fonte alla bottiglia, supera diversi passaggi, numerosi controlli e le analisi più disparate per garantire che il prodotto in tavola sia puro e non alterato.
L’acqua scorre nel terreno e durante il suo cammino può incontrare cavità e insenature dove si infila e scende sempre più in profondità, diramando il suo percorso e depositandosi in alcuni punti a profondità rilevanti, sostandovi anche per molti anni.
Nel periodo di tempo in cui l’acqua si ferma nei depositi sotterranei si sviluppano interazioni tra le acque e la roccia, più o meno considerevoli a seconda del tempo di permanenza delle acque in profondità e a seconda della composizione chimica e fisica della roccia e del terreno. In base al litotipo, cioè minerali e altri elementi che vanno a comporre la roccia e il terreno, ogni acqua assume delle caratteristiche: le acque che sostano in depositi di rocce poco solubili solitamente hanno un residuo basso, invece quelle che sostano in depositi di rocce più solubili hanno un residuo alto.
L’operazione con cui l’acqua giacente viene estratta e condotta pian piano all’imbottigliamento viene definita captazione, chiamata anche opera di presa, e differisce a seconda che l’acqua sia captata da sorgente, da falda, da acque correnti come i fiumi e da acque stagnanti come i laghi.
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Captazione da sorgente
L’opera di presa viene posizionata esattamente dove sgorga l’acqua, per garantirne la purezza e assicurare che non vi sia nessun contatto umano così da non alterarla. Posizionarla al di sotto aumenterebbe la portata dell’acqua che fuoriesce portando ad un cambiamento dell’equilibrio naturale creatosi, al di sopra spingerebbe l’acqua a cercare altre vie di fuga, agevolata dall’aumento di pressione causato proprio dall’opera di presa;
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Captazione da falda
L’opera di presa, in questo caso, prevede assolutamente la presenza o la costruzione di pozzi poiché l’acqua si trova al livello del suolo, dove si raccoglie su uno strato di roccia ed è necessaria una pompa per captarla;
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Captazione da acqua corrente
L’opera di presa dell’acqua, in questo caso, può avvenire in 3 modi differenti:
o Impianti di sollevamento che dispongono semplicemente di una pompa e di condotte che servono a trasportare l’acqua in una condotta di adduzione diretta all’imbottigliamento;
o Sifone a cavaliere, un particolare sifone che serve a superare gli argini del fiume, che innesca il moto dell’acqua e lascia che quest’ultima continui a fluire da sola in maniera costante nelle condotte verso l’imbottigliamento;
o Traversa, posta perpendicolarmente al corso del fiume, che permette all’acqua di sbattere e finire nelle bocche di presa laterali, in cui l’acqua continua a fluire e continua il suo percorso verso l’imbottigliamento.
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Captazione da acqua stagnante
L’opera di presa dell’acqua viene effettuata in un’unica modalità, cioè con la costruzione di torri con finestre a diverse altezze in cui passa l’acqua, appunto, captata a differenti altezze con varia torbidità e varia temperatura.
Il ciclo produttivo di Acqua Amata
La captazione di Acqua Amata è una captazione da sorgente, situata nello specifico in località Castello, tra Adelfia e Casamassima.
La fonte nasce a 400 mt sotto il livello del mare e giace in un bacino circa 640 mt sotto terra circondata da un paesaggio incontaminato e pieno di vegetazione di ogni genere.
Il processo di captazione è rigidamente controllato da un’equipe di esperti al lavoro per garantire che l’acqua non venga mai a contatto con l’uomo e rimanga pura, intatta e priva di alterazioni, infatti subito dopo essere stata captata dalla sorgente, Acqua Amata è indirizzata in condotte in acciaio inox capaci di non alterare la composizione chimica dell’acqua e la sua purezza.
Successivamente alla fase di captazione, Acqua Amata viene imbottigliata in bottiglie in PET prodotte in stabilimento tramite un processo di stiro-soffiaggio di preforme, fabbricate anch’esse in Italia ma fuori stabilimento, modellate per far sì che acquisiscano la forma desiderata.
Il passaggio successivo riguarda le bottiglie, vengono etichettate, impresse con lotto di produzione e data di scadenza, tutto è svolto seguendo le norme europee compresa la prassi dell’HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Points) che prevede controlli di qualità in laboratori interni e presso l’Ufficio Igiene dell’Università di Bari e il Dipartimento di Chimica dell’Università del Salento.
Da più di 20 anni, Acqua Amata compie un lungo viaggio dalla terra murgiana alla vostra tavola e durante il suo percorso è sottoposta a meticolosi controlli, dall’acqua alla bottiglia, dallo stabilimento alle preforme, per assicurarvi solo ed esclusivamente un prodotto puro e intatto, privo di alterazioni e con la stessa composizione chimica e i sali minerali utili all’organismo presenti alla sorgente.
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