Il ciclo produttivo

Lo stabilimento sito tra Adelfia e Casamassima è considerato una delle industrie del settore più all’avanguardia anche grazie alle figure professionali al suo interno: un’equipe di esperti garantisce la qualità dell’acqua che viene prelevata dalla sorgente a 600 mt di profondità e viene indirizzata in condotte di acciaio inox in grado di mantenere inalterata la composizione chimica e la purezza dell’acqua.

Nel processo di imbottigliamento c’è un fattore molto importante da considerare: l’uomo non viene mai a contatto con l’acqua ma osserva esclusivamente il processo assicurandosi della corretta esecuzione e del passaggio dell’acqua dalle condotte in acciaio inox alle bottiglie in PET. Queste sono sottoposte a rigidi controlli e prodotte in stabilimento attraverso un procedimento di stiro-soffiaggio in cui le preforme (prodotte in Italia) sono modellate fino a raggiungere il design prefissato.

Dopo l’imbottigliamento in ambiente protetto con aria filtrata e controllato da esperti che non vengono mai a contatto con l’acqua, le bottiglie vengono chiuse, etichettate e impresse con lotto di produzione e data di scadenza: l’intero ciclo è tracciato secondo le norme europee. Acqua Amata è il risultato di un lungo viaggio che parte dalle profondità di una parte di terra pugliese, quella murgiana, per arrivare pura e intatta sulla vostra tavola, da più di 20 anni.

Tutte le bottiglie prodotte, seguendo la prassi dell’HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Points) meglio conosciuta come l’insieme delle procedure preventive di analisi che assicurano l’assoluta salubrità di cibi e bevande destinati al commercio, sono sottoposte a controlli di qualità, sia in laboratori interni sia presso l’Ufficio Igiene dell’Università di Bari e il Dipartimento di Scienze Chimiche dell’Università degli Studi di  Napoli Federico II.